Da diversi anni la figura del supereroe sta subendo ogni genere di revisionismo. Dc: The new frontier,
a differenza di altri titoli che si possono trovare ancora sugli
scaffali, non sbandiera, per essere moderno e alla moda, bestemmie impronunciabili o
approfondimenti sulle preferenze sessuali di questo o quel personaggio.
Dc: The new frontier è bensì un raffinato esperimento culturale
dove non sono i supereroi a essere trasportati nella nostra realtà, ma
al contrario è la nostra realtà a essere inserita nel mondo dei
supereroi. In questo caso quelli dell’universo DC.
La storia subito coinvolge con le fantastiche matite di Darwin Cooke, e subito cominciamo a riconoscere alcuni tra i personaggi più famosi dell’universo DC: Lanterna Verde, Flash, Batman e Wonder Woman, che in questo volume vediamo soprattutto in abiti civili
La storia inizia nel 1945. Siamo nel Pacifico, e gli Stati Uniti pongono le basi di quella che sarà la politica estera dei
prossimi 50 anni. I servizi segreti hanno il compito di localizzare e
reclutare tutti gli scienziati che hanno collaborato con i nazisti. A
causa di un incidente aereo con a bordo un’importante scienziato, i Perdenti
dovranno procedere a un’operazione di recupero dei naufraghi su
un’isola popolata da pittoreschi dinosauri. La classica terra
dimenticata dal tempo.
Dopo una breve introduzione, con un giovanissimo Hal Jordan a caccia di autografi, siamo lanciati nel 1952 tra i tetti di Gotham City nel bel mezzo di un inseguimento che sembra uscito dallo storyboard delle scene del film Vertigo di Hitchcock. Inframezzati alla tavola frammenti di articoli di giornale che parlano del governo americano, dove apprendiamo che John McCarthy è preoccupato delle influenze, ritenute sovversive, dei vigilanti mascherati sul popolo americano.
In realtà è solo un pretesto propagandistico che porterà alla nascita
di una legge che dichiarerà il vigilantismo un reato federale,
equiparandolo al reato di appartenenza ad associazioni comuniste! Da
questo deriva l’allestimento di una task force di vigilanti governativi, che avranno lo scopo di catturare tutti i supereroi che non accetteranno la schedatura e l’inquadramento.
Primo fra tutti il riottoso Batman, che sarà, insieme al rappresentante della task force governativa Superman,
protagonista di uno scontro fisico dove il pipistrello avrà la meglio
grazie ad uno speciale acido gettato sulla faccia all’uomo d’acciaio. Un
chiaro omaggio al Ritorno del Cavaliere Oscuro di Frank Miller.
Hal Jordan intanto prosegue la sua vita, diventando
pilota nella guerra in Corea. Altra protagonista l’amazzone Wonder
Woman in salsa sessantotina che venendo meno agli accordi presi con
Washington, libera un gruppo di donne, per permettergli di farsi
giustizia dei loro carnefici che sono trucidati senza pietà. Tutto
questo di fronte ad un allibito Superman che in veste
di giornalista dovrà dipingere l’episodio come un’eroica iniziativa in
nome della pace e della giustizia, difesa ovunque dal governo americano
contro il pericolo rosso.
Lungo la storia potremo gustarci le avventure hard Boliled di J’onn J’onzz nelle vesti del detective John Jones, che riuscirà a liberare un ragazzino rapito rinchiuso in una chiesa gotica con l’aiuto del ricercato Batman in un vero spettacolo di azione e stile.
L’albo si chiude con un Hal Jordan, che riflette
sul destino dei vinti e dei vincitori e con il rimorso profondo di un
uomo ucciso in Corea a guerra già terminata. Sullo sfondo un’America
sempre più corrotta dal gioco d’azzardo e da una propaganda
anticomunista di facciata.
Dc: The new frontier rappresenta uno spaccato di storia realmente avvenuta, dove Darwin Cooke riesce
a compiere un’analisi spietata ma obiettiva dell’America dell’epoca,
con l’ausilio delle icone più importanti della Dc, parlando di
Movimento femminista e Maccartismo. Roba da non credere per un fumetto
americano sui soliti supereroi. Altro esempio di come il fumetto può essere
cultura anche nella terra delle stelle e strisce.
Dc: The new frontier, di Darwin Cooke. Editore Planeta DeAgostini, euro 9,90.