martedì 8 novembre 2011

Asterios, "figlio di un dio maggiore"

Fumetto o Cosa?

Asterios Polyp è diventato il nuovo fenomeno editoriale del momento, un po' come era successo a suo tempo per Blankets. Di conseguenza anche quest'opera abbandonerà l'etichetta di serie B che lo identifica come fumetto. Per passare a cosa? romanzo a fumetti, grahic novel? Perchè non lasciarlo lì dove è nato, cresciuto e fiorito, ovvero nel mondo editoriale del fumetto.
Asteryos è un architetto, ma di carta, appunto, un'etichetta che lo identifica come colui che non ha mai realizzato nulla al di là dell'idea. Forse anche il fumetto è così: un'idea che non scaturisce in nulla se non in una leggera avventura letta comodamente seduti in bagno, sulla tazza...
Giovane lettore di fumetti
Asteryos è un brillante docente universitario, con un ricco curriculum, scrittore di saggi che si ramificano oltre il proprio mondo, l'architettura, per toccare argomenti molto vicini ai filosofi greci. Un uomo che si arrichisce di sé stesso. Pavone tra i pavoni frequenta, spesso, noiosissimi salotti intellettuali; insegna ripetendo, a se stesso e agli studenti, la propria filosofia del bello, negando una realtà oggettiva. Di conseguenza più si accresce la personalità, migliore sarà la realtà che ci circonda, anche attraverso l'architettura, i palazzi, le città, che devono irradiare la propria funzione culturale.
Il protagonista non si fa mancare nulla, anche a letto ha un'esperienza a 360° con il pianeta donna, e quando una relazione termina è sempre colpa del vuoto delle compagne poco all'altezza di un uomo di tale spessore. Non aspettatevi problemi economici dal nostro architetto, anzi non mancano ristoranti e arredamenti firmati.
Finchè non arriva lei: giovane, brillante, istintiva. Sarà lei a smontarlo. Il suo essere così umana, senza schemi, se non con la voglia di creare, ma senza delle regole scritte, oggettive, chiuse.
I disegni di Mazzucchelli raggiungono una capacità di sintesi straordinaria, riuscendo a disegnare le anime in contrasto dei due amanti, e i graffi nel tessuto stesso dei sentimenti.
Asterios fugge. Il suo mondo prende fuoco liberandolo o cancellandolo? Ora si trova in periferia, dove abita il proletariato: pensieri semplici, filosofie pratiche: lo stipendio, la spesa, il bimbo da portare a scuola. Per lo spirito un po' di astrologia e religioni spicce, ma non per questo meno efficaci di un trattato di filosofia.
Il difetto di questa storia? Si parte dal bello, si parte dal vertice della società, dalla perfezione, da chi riesce a fare quello che gli piace, annoiandosi, ma riuscendo, anche, a fare un sacco di soldi, per poi ritrovare l'umanità sporcandosi nel fango delle suburbie umane, della povera gente, dei sempliciotti di periferia; creduloni e filosofi del niente. 
Ma il finale riscatta il protagonista, che ora è completo. Ora piace ai ricchi come ai poveri, agli ignoranti come agli intellettuali, e giustamente può ritornare dall'amata perchè il sacrificio è completo. Lui lo ha capito e lei pure. Lei, che in fondo, è la sua schiava cerebrale, debitrice all'uomo che la resa una donna completa. Ora solo un meteorite potrebbe porre fine a un viaggio tanto affascinante, ma naturalmente sto scherzando perchè è solo una stella cadente. Per cui approfitto per esprimere il mio desiderio: vedere il fumetto in serie A per sempre!
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