Sturiellet, Naso peloso e Pippo Sballato presentano:
Dream police, edito da Star Comics, scritto da J. Michael Straczynski, disegnato da Sid Kotian.
Tutti noi passiamo un terzo della vita a interpretare un ruolo (sempre diverso) in una dimensione parallela dove voliamo, facciamo all'amore (con la persona dei nostri desideri), abbiamo un fisico diverso, un sesso diverso e a volte piangiamo: questo luogo lo chiamiamo sogno.
Straczynski lo definisce, nella sua storia, "dreamscape".
Lo dreamscape è un mondo tascabile dove operano abili maestranze impegnate in mirabili scenografie ad uso e consumo dei sognatori, E dove opera una speciale squadra di polizia: la "Dream Police". Il suo scopo è quello di mantenere l'ordine tra i sognatori.
Tutti gli esseri viventi dormono, compresi assassini, maniaci e malati di mente: questi sociopatici sono il problema maggiore nel dremscape. L'agente Joe Thursday e il suo collega Frank Stafford sono sempre pronti all'azione. Questi agenti non dormono mai; sono parte integrante del mondo dei sogni e sembrano accettare in tutto e per tutto il loro ruolo per il mantenimento dell'ordine onirico, senza porsi domande.
Qualche dubbio agente Thursday? Nessuno! L'agente Joe Thursday e la sua affascinante collega di sempre, la detective in gonnella Kate Black, sono sempre pronti all'azione.,,
Ma,,, Un momento! Rileggiamo qualche riga sopra.
Un tassello mancante, un ricordo perduto? Nella mente dell'agente Thursday comincia a filtrare la sensazione che, nonostante tutto lo confermi, la donna bellissima che gli sta accanto non sia la sua collega da sempre. Cosa succede? Forse i primi segnali che qualcosa nel suo assurdo non-mondo deve aver smesso di funzionare secondo le regole.
Nulla è come sembra. Come nei sogni?
In una storia scandita in brevi episodi, rappresentati sotto forma di veri e propri rapporti di polizia, in cui gli avvenimenti vengono raccontati in prima persona dall'agente Thursday. Straczynski gioca a sorprendere il lettore smentendo attraverso piccole fratture del racconto, l'apparente chiarezza iniziale, accogliendo nella narrazione stessa la struttura (onirica) del mondo che intende rappresentare.
Come in contrapposizione, il disegno e le copertine (che non brillano per originalità) sfoggiano un classicismo che potrebbe smorzare le atmosfere oniriche del racconto; d'altra parte la tavola rimane legata a una struttura orizzontale delle vignette, graficamente molto rassicurante anche, per il lettore con i gusti più classici. La colorazione fa un largo uso di neri e effetti grafici psichedelici di ovvia matrice elettronica.
In definitiva un prodotto coraggioso e alternativo a tanti, forse troppi, super-eroi e indagatori dell'incubo e dell'occulto, che dimostra, per l'ennesima volta, la voglia (o la necessità) di distinguersi della Image.
Ancora una volta apprezzabile lo spirito pionieristico dell'editore perugino, che porta l'opera in Italia e conferma di possedere ancora nel suo dna la voglia di rinnovamento.
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