Naso Peloso oggi vi parlerà di un fumetto che dal titolo potrebbe far credere si tratti della vita disgraziata di un padre separato (ma non è così):
Spider-Man 99 problemi, 100% Marvel
Marvel Knights: Spider-Man (2013) #1/5, testi di
Matt Kindt, spettacolari disegni di
Marco Rudy. 17x26, B., 112 pp., col.
Quest'opera riapre la linea adulta della Marvel, (forse un vero cambio generazionale tra i lettori non c'è stato e si cerca, quindi, di riavvicinare quella dei quarantenni in su).
99 Problemi ripercorre mezzo secolo di storie dell'arrampicamuri, sia nel disegno, con una galleria di esperimenti grafici figli del geniale Steve Ditko, sia dal punto di vista narrativo, con una parata di super cattivi: dal marginale
La Macchia, fino al carismatico Kingpin.
Kindt e Rudy sfruttano alla perfezione l'alchimia del mezzo attraverso una brillante sintesi tra disegno e testo (con un uso del tutto originale del lettering che diventa esso stesso elemento grafico).
Le copertine, per nulla banali, dimostrano come Rudy conosca il suo mestiere nell'uso dei simboli fumettistici e del colore. Se il punto di partenza è l'uso tradizionale del medium, la storia evolve consumando completamente la tavola a fumetti classica, per arrivare a un'unica grande vignetta (che è la pagina stessa) dove le emozioni si miscelano al colore; il senso di ragno diventa, esso stesso, un elemento stilistico che, a tratti, ricorda lo stile di David Mack (copertinista straordinario di Devil è famoso per la sua creatura
Kabuki). In definitiva il classicismo della trama, che evolve e cresce percorrendo 50 anni di avventure e personaggi, conduce il lettore a un finale dove l'Uomo Ragno assurge a simbolo assoluto di un'arte popolare e moderna, i cui ingredienti, pur nelle varie declinazioni, rimangono costanti: l'eroe, sconfitti i propri demoni, viene accolto nel cuore del suo unico eterno amore.
Cosa aggiungere, se non il solito slogan: se amate la "nona arte" fate un salto da Sturiellet, la trattoria del fumetto.
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