«Una manciata di giorni (forse già domani) in fumetteria arriva il terzo ed ultimo volume di Zaya, sceneggiato da un grande scrittore della Bande Dessinée, poliedrico e dalla narrazione potente, in grado di passare da atmosfere più satiriche e scanzonate dello “Spirou & Fantasio” all’avventura hardboiled di “7 Yakuza”, dallo sci-fi di “Hercules” fino al fantasy di “Horde” e “Sillage”, ma anche con il recupero di classici della letteratura come il Tom Saywer e Huckleberry Finn, fino ad esplorare la fantascienza dal retrogusto steampunk dello stesso Zaya. Fatte le dovute premesse su Morvan, non rimane che parlare brevemente dell’opera in questione.
Zaya è un’ex agente di una potentissima organizzazione criminale denominata la Spirale, ma dopo sei anni di congedo, di un congedo mai definitivo, la nostra Eroina viene richiamata in azione per contrastare uno spietato killer che sta portando scompiglio nell’organizzazione stessa. Fin qui, nulla di nuovo, se non fosse che c’è qualcosa di strano dietro questo killer e sembra che qualcosa non quadri; all’orizzonte sembra esserci una macchinazione cospirativa come non se ne vedono neanche nei più arditi sogni dei paranoici. L’avventura spinta al limite del dinamismo ci porterà alla fine del secondo volume con un cliffhanger di tutto rispetto, mostrandoci una Zaya, dopo un lunga battaglia e contestuale fuga al fulmicotone, alquanto spaesata e in difficoltà.
L’ottima sceneggiatura di Morvan è coadiuvata dall’interessante tratto di Huang Jia che trova la sua quadratura in una mescolanza tra influenze occidentali e influenze orientali, con un tratto a volte espressionista e a volte quasi iperrealista. L’uso dei colori è dosato al fine di immergere il lettore in una società ed ambientazione che per quanto tecnologica e moderna, risulta essere grigia, triste e appiattita, in cui anche lo stato di quiete assume un carattere oppressivo e soffocante. Aspetto con ansia il terzo volume per poter finire la saga, ed infatti sono qui fuori al freddo davanti l’ingresso ancora chiuso della mia libreria preferita, con la mia tenda da campeggio, la spada laser di Star Wars e il costume da Chewbacca…. Buona volata nell’iperspazio.»
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