venerdì 1 giugno 2012

L'elefante e il topolino.

Strane storie di fumetteria.

Non è raro che per la rete circolino strane storie.
In questa storia da una parte ci stanno tanti laboriosi topolini: sono le fumetterie. In Italia ci sono poche centinaia di librerie specializzate, per lo più di piccole dimensioni, alcune un po' più grandi. Molte di esse rappresentano un punto di riferimento per i lettori di fumetti più avveduti e appassionati; spesso chi vi lavora esercita con professionalità un ruolo di indirizzo culturale selezionando, consigliando, promuovendo quei fumetti che, come direbbe McCloud, amplificano e reinventano le potenzialità del medium. Dal punto di vista del mercato, poi, le fumetterie sono degli attori senz'altro non trascurabili per la diffusione del fumetto e la fidelizzazione alla lettura di vecchi e nuovi (sempre più rari) lettori.



Dall'altra si staglia imponete la figura di un elefante: Lucca Comics, la più nota fiera fumettistica italiana, quella che raccoglie il pubblico più numeroso. Ci sono editori che nell'arco di un anno stentano a pubblicare qualche sparuto titolo; ma in occasione di L.C. fanno uscire i pezzi forti: li venderanno in anteprima alla fiera, e forse quello rappresenterà il più alto incasso della stagione. Ci sono lettori che nell'orgia fieristica compreranno quello che avrebbero trovato nella loro fumetteria di fiducia (magari avendolo prenotato). Ci sono fumetterie per le quali L.C. rappresenta l'azzeramento del fatturato nelle settimane a seguire.
In tutto questo, da anni L.C. raccoglie sempre più adesioni, sempre più pubblico, sempre più denaro. Non ci si inganni però: L.C. è pur sempre una roba italiana, non è Angouleme. Non sono rare le voci che lamentano «
decenni di disorganizzazione, improvvisazione, maleducazione e incapacità da parte degli organizzatori: stand allagati, palazzetto una volta dichiarato inagibile e fiera non fatta, rimandando a casa tutti gli espositori; una volta per maltempo persone che erano state ore in coda per il biglietto, sono state lasciate fuori dai cancelli sotto la pioggia per il caos che si era creato all'interno; doppie file per braccialetti e pass... strutture perlopiù fatiscenti, senza riscaldamento, senza servizi igienici degni di questo nome...» (cit. Luiskali dal blog di Antani), probabilmente non adeguate a quanto viene pagato. D'altra parte perché la fiera dovrebbe migliorarsi, quando all'orizzonte non c'è nulla che ne insidi il primato?

Eppure questo elefante imbattibile pare quasi che abbia paura di uno di quei laboriosi topolini, che ne sia infastidito, tanto da ostracizzarlo, da impedirne la partecipazione alla fiera. Un elefante impaurito da un topolino: un'immagine senz'altro redicola. Possibile? Intanto una delle fumetterie più vivaci e conosciute del panorama italiano, Antani, è stata (l'altranno) e sarà (il prossimo) esclusa dalla fiera dopo sette anni di assidua presenza. Come spiega lo stesso Francesco Settembre qui, è una possibilità che il regolamento garantisce agli organizzatori. Un diritto a cui però un minimo di cortesia ed urbanità avrebbe allegato una spiegazione e motivazione (che come dice Francesco non c'è stata). A me francamente spiace che questo accada a un collega la cui  professionalità, l'attivismo, e la passione per il proprio lavoro sono sinceramente degni di ammirazione.

1 commento:

Antani Comics ha detto...

Grazie :)
(cmq 8 anni di partecipazione!)

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