martedì 18 ottobre 2011

Asterios Polyp

L'hybris punita di Asterios Polyp

Qualche post indietro annunciavo l’arrivo alla libreria del fumetto di Asterios Polyp di David Mazzucchelli per i tipi di Coconino/Fandango. 
L’autore da molti anni ha abbandonato l’ambiente del fumetto mainstream, dedicandosi all’esplorazione di nuove strade nel fumetto d'autore, ma i più lo ricorderanno certamente come realizzatore di due splendide miniserie su testi di Frank Miller, Devil: Born Again e Batman: Anno uno.
Già a partire dalle opere legate al periodo superoistico, Mazzucchelli si è distinto per la realizzazione di soluzioni grafiche e narrative piacevolmente sofisticate e raffinate, né si smentisce in questo Asterios Polyp, frutto di ben nove anni di lavoro, in cui l’autore con cura maniacale, ha realizzato un vero gioiello, superando sé stesso e il precedente Città di vetro.
Mazzucchelli, ironico e sorridente, traccia il percorso di un uomo tanto geniale quanto arido, verso la scoperta delle ragioni del cuore; la storia di un uomo accecato dal proprio valore (Polyp=Polyphemus?), la cui straordinaria tracotanza, nonostante la finale redenzione, cadrà sotto la vendetta divina.
La "fuga" di Asterios
La trama è semplice: Asterios Polyp, un brillante docente di Architettura precipitato in uno stato di profonda decadenza (simbolizzata dal suo lurido appartamento), è costretto e ispirato da un incendio a una vera e propria fuga esistenziale, che lo porterà in una città opportunamente chiamata Apogee. Qui, trovata ospitalità e lavoro presso un gioviale quanto ingenuo meccanico e sua moglie (una sorta di giunonica e ruspante divinità new-age), intraprenderà una vera e propria ri-educazione sentimentale. La narrazione procede su tre diverse direttive: il rendiconto schietto della vita di Asterios ad Apogee, una serie di flashback sul suo passato (in particolare la fallimentare relazione con la moglie) e alcune digressioni condotte da un bizzarro narratore onnisciente: Ignazio (γνῶθι σαυτόν?) il fratello gemello di Asterios, morto alla nascita.
La personalità del protagonista, il celebrale Asterios, si riflette sulla natura stessa dell’opera, ricca di brillanti riferimenti culturali e disseminata di intelligenti riflessioni (mai casuali o ingiustificate), che pure scivolano via come una saponetta senza appesantirne la narrazione: la si potrebbe a ragione definire un magnifico spettacolo per la mente.
In questo senso ognuno degli elementi che compongono il linguaggio fumettistico (dal lettering, ai balloon, ai colori, alla scansione delle vignette) diventa parte funzionale e significante di un ingranaggio perfetto, tale da essere rappresentazione iconica dei caratteri e delle relazioni dei personaggi.
Una lettura che ho trovato veramente piacevole e spesso sorprendente, consigliata a chi ritiene che il termine "narrativa disegnata" non sia solo un espediente verbale per nobilitare il bistrattato Fumetto. Un'opera imprescindibile che, a parere di molti critici, resterà come un classico nella storia di questa espressione artistica.

Asterios Polyp, di David Mazzucchelli. Ed. Coconino/Fandango. € 29,00
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