Qualche post indietro
annunciavo l’arrivo alla libreria del fumetto di Asterios Polyp
di David Mazzucchelli per
i tipi di Coconino/Fandango.
L’autore da molti anni ha
abbandonato l’ambiente del fumetto mainstream, dedicandosi
all’esplorazione di nuove strade nel fumetto d'autore, ma i più
lo ricorderanno certamente come realizzatore di due splendide miniserie su
testi di Frank Miller, Devil: Born
Again
e Batman: Anno uno.
Già a partire dalle opere legate al
periodo superoistico, Mazzucchelli si è distinto per la
realizzazione di soluzioni grafiche e narrative piacevolmente
sofisticate e raffinate, né si smentisce in questo Asterios
Polyp, frutto di ben nove anni di lavoro, in cui l’autore con
cura maniacale, ha realizzato un vero gioiello, superando sé
stesso e il precedente Città di vetro.
Mazzucchelli, ironico e sorridente,
traccia il percorso di un uomo tanto geniale quanto arido, verso la
scoperta delle ragioni del cuore; la storia di un uomo accecato dal proprio valore (Polyp=Polyphemus?), la cui straordinaria tracotanza, nonostante la finale redenzione, cadrà sotto la vendetta divina.
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La "fuga" di Asterios |
La trama è semplice: Asterios Polyp,
un brillante docente di Architettura precipitato in uno stato di profonda
decadenza (simbolizzata dal suo lurido appartamento), è costretto e
ispirato da un incendio a una vera e propria fuga esistenziale, che lo
porterà in una città opportunamente chiamata Apogee. Qui, trovata
ospitalità e lavoro presso un gioviale quanto ingenuo meccanico e
sua moglie (una sorta di giunonica e ruspante divinità new-age), intraprenderà una vera e propria ri-educazione sentimentale. La
narrazione procede su tre diverse direttive: il rendiconto schietto
della vita di Asterios ad Apogee, una serie di flashback sul suo
passato (in particolare la fallimentare relazione con la moglie) e
alcune digressioni condotte da un bizzarro narratore onnisciente:
Ignazio (γνῶθι σαυτόν?) il fratello gemello di Asterios, morto alla nascita.
La personalità del protagonista, il
celebrale Asterios, si riflette sulla natura stessa dell’opera,
ricca di brillanti riferimenti culturali e disseminata di
intelligenti riflessioni (mai casuali o ingiustificate), che pure scivolano via come una saponetta
senza appesantirne la narrazione: la si potrebbe a ragione definire
un magnifico spettacolo per la mente.
In questo senso ognuno degli elementi
che compongono il linguaggio fumettistico (dal lettering, ai balloon,
ai colori, alla scansione delle vignette) diventa parte funzionale e
significante di un ingranaggio perfetto, tale da essere
rappresentazione iconica dei caratteri e delle relazioni dei
personaggi.
Una lettura che ho trovato veramente piacevole e spesso sorprendente, consigliata a chi ritiene
che il termine "narrativa disegnata" non sia solo un espediente verbale
per nobilitare il bistrattato Fumetto. Un'opera imprescindibile che, a parere di molti critici, resterà come un classico nella storia di questa espressione artistica.
Asterios Polyp, di David Mazzucchelli. Ed. Coconino/Fandango. € 29,00
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