Dall'inizio della settimana il condominio Sturiellet sembra la succursale di un nosocomio.
Naso Peloso occupa la cassa stabilmente, ma un po' imbambolato, circondato da una pila di bobine di carta igienica modello office, per interderci quelle extralarge, stile i rotoloni di lamiera zincata che movimentava papà Giancarlo nel suo periodo di onorata carriera alla I.T.A.S. INDUSTRIA TUBI ACCIAIO. Ogni tanto ne stacca un mezzo metro, ne fa un giro o due attorno alla mano e con la massima discrezione tra un cliente e l'altro, tenta di liberarsi del proprio raffreddore.
Alle sue spalle dal fondo del bugigattolo si sentono i colpi di tosse soffocati del povero Pippo Sballato: per lui ogni movimento tellurico che scuota dal basso i malandati polmoni rappresenta una fitta dolorosa. Sarebbe consigliabile farsi dare un'occhiata dal medico della mutua, ma il Conte lo costringe a rimanere sul posto di lavoro.
Il Conte peraltro cerca di dare il buon esempio non lasciando mai il condominio: se ne sta sdraiato su una lettiga con un termometro in bocca, l'unico esemplare preziosissimo rimasto del modello a mercurio di casa Losani Minghiulo.
La Minghiulo, sana come un pesce scorfano, zampetta per tutto il condominio a dispensare agli infermi tisane di sua invenzione, corrette al lisomucil, al tachifludec e al broncovanil.
Ma quando arrivano le novità, tutti si sentono addosso una febbre, che non è la febbre dell'influenza, ma quella della spressia. Fretta di ricevere, spacchettare, contabilizzare, incasellare, inscaffalare fumetti. Tutti corrono impazziti per il condominio, si incrociano, si scontrano, si azzuffano.
Naso Peloso urla: «Dai! Dai! Dai!»
Il Conte urla: «Dai! Dai! Dai!»
La Minghiulo urla: «Dai! Dai! Dai!»
Beccalossi ha lasciato scritto sugli scatoloni: «Dai! Dai! Dai!»
Topo Scatenato urla: «Squit! Squit! Squit!» (Dai! Dai! Dai!)
Pippo Sballato sta zitto e quando tutto è finito (quando può) mette sul blog l'elencone delle novità arrivate.
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