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La serie di fantascienza a fumetti creata nel 1994 da Riccardo Borsoni, Giancarlo Olivares, Mario "Majo”Rossi , Gigi “Sime” Simeoni e Stefano Vietti, oggi tutti autori di primo piano del panorama fumettistico italiano, recentemente ripubblicata in un'edizione integrale da Mondadori Comics, ci appare ancora fresca e attuale nonostante l'età, con ritmi serrati e un taglio cinematografico che non sfigura.
Ieri è stata pionieristica, oggi mantiene originalità e modernismo. Cosa non da poco per un prodotto fantascientifico che, spesso, per sua natura, è destinato all'obsolescenza a causa dei progressi tecnologici che non raramente superano la fantasia (pensiamo agli smartphone di oggi in confronto alle vecchie trasmittenti di StarTrek!).
I disegni sono attualissimi, i personaggi ben caratterizzati, come parimenti i costumi, il mecha design, le scenografie; tutti gli elementi grafici sono indipendenti da qualsivoglia modello dell'epoca (Akira, Blade Runner, Alien...), sia cinematografico che fumettistico. Chapeau!
La storia avvincente, seppur non è particolarmente originale, è ben raccontata. Come nei western di Sergio Leone, gli ingredienti fondamentali sono la semplicità, sia narrativa che scenografica, una grande ironia e tanta capacità di scrittura.
Il formato proposto da Mondadori per la riedizione è un compromesso commerciale interessante: una versione extralarge del classico tascabile bonelliano, sufficientemente grande da far godere al lettore delle tavole curate in ogni dettaglio. Gli editor della Cosmo dovrebbero darci un occhiata.
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