domenica 15 giugno 2014

Una favola macabracadabra

Dolci Tenebre

Naso Peloso spesso rimane vittima dei propri pregiudizi, ma poi se se ne ravvede, gode come un riccio: come quando vai al cinema e pensi di vedere una "cagata pazzesca" e finisci la serata estasiato dal film? Ebbene, Dolci Tenebre è stata una, appunto, dolce sorpresa:

Scritto da Fabien Vehlmann, disegnato da Kerascoët (pseudonimo che nasconde due artisti Marie Pommepuy e Sebastian Osset)
Editore: Bao Publishing.

Come nelle opere di Neil Gaiman, anche qui, i personaggi nascono, prosperano e muoiono in un sottobosco (nel vero senso del termine, la storia si svolge proprio in campagna) di cultura pop e letteratura, dai Fratelli Grimm fino ad Alice nel Paese delle Meraviglie, passando per il Mago di Oz. 
Tutto ha inizio in un'elegante salotto, con una classica merenda con biscotti e cioccolata calda; l'ospite è una dolce principessa, il suo invitato il classico principe azzurro idiota, ma bello. Tutto sembra filare liscio quando, ad un certo punto, il soffitto comincia a "colare" goccioloni rosso lampone.
Nel fuggi fuggi generale il gruppo si divide e la nostra principessa si ritrova a scavare nella melma cercando di uscire da quello che sembra il crollo del suo castello. Finalmente la luce, forse una finestra, in realtà, la nostra timida protagonista, sta uscendo dalla narice della co-protagonista di questa favola, una bellissima bambina ormai cadavere ai piedi di un bosco meraviglioso. Sarà lei, nella sua immobilità, a dare i tempi narrativi al racconto, andando in decomposizione, consumandosi lentamente fino a scoprire le proprie ossa. Altri personaggi usciranno dal cadavere: chi dalle orecchie, chi dagli occhi e chi dalla bocca. Avviene tutto durante un violento temporale notturno non senza uno strascico di nuove vittime. Questo microcosmo, forse, è frutto della fantasia della bimba, ormai morta, che corre libera nel nostro piano della realtà? Chi lo sa? Ma non ha importanza. Come in ogni favola le spiegazioni logiche non sono la vera chiave per aprire le porte della meraviglia. Il lettore, semplicemente, può lasciarsi trasportare come una barchetta fino all'inevitabile finale che, a volte, non è affatto piacevole.
Gli autori/disegnatori sono due non a caso: uno presta la propria opera all'illustrazione della realtà e l'altro da libero sfogo alla rappresentazione del sogno e della fantasia: questo contrasto di stili dona all'opera il necessario equilibrio per un'avventura così straziante, in bilico tra morte e vita, disgrazia e indifferenza, ingenuità e violenza, opportunismo e superficialità, donando una disperata grazia ad un apologo sulla natura umana e sulla sua oscurità, il male che la abita, la meschinità, l’avidità e la gelosia. Se per vincere i propri demoni bisogna avere il coraggio di guardarli bene in faccia, un libro assolutamente da non perdere.


Come al solito siete invitati nella nostra libreria Sturiellet per poterne sfogliare una copia, accolti da tutto lo staff. 
Un augurio a tutti coloro che credono che non abbia importanza apparire, ma essere!

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