mercoledì 11 giugno 2014

Parola di Naso.

Due chiacchieratine su due fumetti.
Tra una novità in arrivo e l'altra postiamo due spigolature di quelle seminate dal nostro Naso Peloso in giro per facebook:

Deadline, volume unico, scritto da Laurent-Frédéric Bollée e disegnato da Christian Rossi.

Ambientato alla fine del 1800 nel periodo in cui, quelli che sarebbero divenuti gli Stati Uniti, combatterono la propria guerra fratricida tra Nord e Sud, da una parte e dall'altra coloni con il il sogno di un pezzo di terra da coltivare. Il protagonista è Louis, un ragazzo segnato dal destino di aver visto morire i propri genitori, coloni, appunto, in cerca di un futuro nel nuovo mondo, per mano di un gruppo uomini di colore, stanchi di subire il loro ruolo di schiavi. Il testimone della strage diverrà suo padre adottivo, un uomo illuminato, i cui ideali di libertà e rispetto per tutte le razze porterà alla creazione di un quotidiano politico distribuito in tutta la Louisiana. Anche questo padre adottivo morirà, vittima dei propri ideali, ucciso,stavolta, dagli uomini bianchi del Sud, con l'accusa di essere complice dei Nordisti che avanzano, inesorabilmente, in tutto il paese. 
Louis si ritroverà nuovamente solo e si vedrà costretto ad arruolarsi nell'esercito sudista, scoprendo gli orrori di una guerra insensata che porterà il nostro giovane soldato a scortare un pugno di prigionieri tra cui un orgoglioso uomo di colore impassibile e tenace. Tale virilità ipnotizzerà il nostro protagonista che non avrà occhi che per lui, scoprendo la sua vera natura omosessuale. Il destino di questo grande amore cambierà per sempre la vita del giovane. I valori morali, la dignità di ogni persona, quale sia la sua razza o il suo orientamento sessuale sono gli elementi centrali, di indiscutibile drammaticità, su cui il racconto si dipana tra passato e presente (oltre 40 anni di cambiamenti sociali e culturali), dando al lettore un'idea chiara di quello che sarà il destino dei protagonisti. E su tutto la morte, a cui il colore della pelle poco importa, democratica nel suo lavoro purificatore di portarsi via i giusti come i bastardi. Il disegno è raffinato, ogni tavola è un piccolo quadro realista in cui i territori americani ricordano il cinema di John Ford, ma questa, come dice Naso Peloso, è un'altra storia. 

Il papa terribile La vera storia di Giuliano Della Rovere - Panini. Scritto da Alejandro Jodorowsky e disegnato da Theo

Il papa terribile è ambientato nel nostro paese intorno al 1500, nel rinascimento. Tempi gloriosi? Tutt'altro! L'autore ci rappresenta un racconto oltraggiato e volgare, lurido come un sentiero fangoso dopo un temporale. I protagonisti del nostro rinascimento politico e artistico (tra cui un infatuato architetto conquistato dall'amore carnale per il suo papa) sono delle macchiette al servizio dei complotti di corte giostrati con intelligenza e perfida arroganza dal losco figuro che da il titolo all'albo. Loschi piani architettati con perversa astuzia, tra vino e ostie avvelenate. La componente maschile è totale, sia nel potere politico/religioso che, sopratutto, in quello sessuale dove il piacere della sodomia è gestito da amanti di corte bravi a piegare anche il carattere del più arcigno e devoto tra i vescovi. L'omosessualità è ipocritamente osteggiata a corte come in chiesa, ma praticata ovunque, fino al matrimonio blasfemo tra il papa e il suo amante fedele, complice nelle arti della seduzione maschile. Un quadro deforme della nostra storia rinascimentale, in cui l'architettura, la scultura e la pittura fanno da cornice al contesto di massima depravazione e corruzione in una Roma decadente e boccaccesca. Il disegno di Theo non delude, se possibile ammaglia, nelle sue straordinarie scenografie e panoramiche aeree. La capitale, sembra assurgere a protagonista assoluta malgrado l'empio degrado culturale e politico che ne impregna le strade, le cappelle e i vecchi passaggi segreti. Costumi resi con dovizia teatrale, anatomie per lo più maschili, perfette, anche nel degrado dell'età che avanza che toglie grazia ai corpi dei protagonisti. Colori caldi, afosi e lerci del rosso divino, rosso presagio di altro sangue che sgorgherà nel nome di un potere costituito e corrotto, di falsi dei e reiterati orgasmi peccaminosi.

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